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Il territorio dell’alto Canavese posto all’estremo nord della Provincia di Torino, è suddiviso nelle Comunità Montane Orco e Soana, Valle Sacra, Valchiusella, e Alto Canavese: alcune zone presentano caratteristiche prettamente alpine (anche nelle condizioni climatiche), altre giungono nella parte terminale ad un paesaggio di tipo collinare progredendo verso la pianura che preannuncia la cintura torinese.
L’Orco e il Soana sono i due torrenti che confluiscono nel Comune di Pont Canavese, il più grande della Comunità Montana: il paese ha un centro storico medievale, alcuni punti con condomini di più recente costruzione e varie abitazioni mono e bifamiliari. La raccolta domiciliare di alcune frazioni merceologiche non ha procurato particolari problemi. Nei comuni della vallata (ricchissima di sentieri) si è sofferto di un progressivo abbandono da parte dei residenti, benché sia ancora notevole il richiamo turistico soprattutto nella regione del Parco Nazionale del Gran Paradiso (comune di Ceresole) e nell’alta Valle Soana (Valprato, Ronco). E’ alta, per i motivi elencati, la presenza di seconde case. Simile a quella appena descritta è la situazione della Valchiusella: i paesini hanno tutti un centro storico con qualche utenza commerciale e gli uffici pubblici (la raccolta domiciliare dei rifiuti può essere effettuata solo con mezzi piccoli tipo mini-compattatori) ed è elevata la presenza di frazioni e case sparse.La Valle Sacra è posta tra la Val Soana ad ovest e la Valchiusella ad est, ed è facilmente raggiungibile dalla pianura e dalla cittadina più estesa che è Castellamonte. Quest’ultima (9298 abitanti) ha attivato la raccolta integrata nel 2003. Gli altri paesi hanno una tipologia urbanistica con agglomerati di case agricole e abitazioni a due piani (di solito cascinali riadattati con cortile interno) ed anche qui sono numerose le case sparse, fino ai piccoli agglomerati di alta montagna e alle baite. La vallata della Comunità montana Alto Canavese è tra le più suggestive, ai turisti e agli stessi residenti viene offerta la possibilità di avere a portata di mano un territorio rispettoso dell’ambiente e contemporaneamente le comodità dei servizi di una città (Cuorgnè, 10.084 abitanti). Quest’ultima presenta in alcune vie centrali un aspetto urbano: alta densità di negozi e uffici e utenze condominiali. Le frazioni e gli altri comuni hanno caratteristiche simili all’urbanistica di fondovalle, mentre Valperga e Forno presentano qualche difficoltà in più: il primo comune per il borgo storico, molto accentrato e provvisto di vicoli stretti, il secondo per la particolare posizione arroccata della parte centrale.
L’area del Rivarolese (bacino 17d), dapprima gestita dalla società AIAS, si estende verso la pianura del Po e forma una specie di triangolo con le colline della zona centrale, non più alte di qualche centinaio di metri, e la zona pianeggiante a sud. La cittadina più popolata: Rivarolo Canavese (11.976 residenti), più simile ai centri urbani della cintura torinese, ha attivato dal 2005 la raccolta integrata dei rifiuti con buoni risultati; le maggiori difficoltà dipendono dalle aree con alta concentrazione di utenze domestiche e non, e dalle zone periferiche più disagiate.
Gli altri 11 comuni offrono caratteristiche variegate e disomogenee: per esempio Favria ha una struttura simile a Rivarolo (è quasi confinante), fino a San Ponso e Lusigliè che sono situati in luoghi con peculiarità rurale.
Appare chiaro che, vista la varietà dei paesaggi e delle descrizioni, un servizio capillare di raccolta dei rifiuti urbani a domicilio, deve tenere conto delle esigenze di abitanti e luoghi, soprattutto laddove l’ambiente naturale rappresenta la ragione stessa dello sviluppo economico, come certamente le aree di montagna.